
Un film documentario su La Spezia e le Cinque Terre, il regista Pierre Meynadier racconta l’uomo e il territorio
Un documentario da consultare perché racconta un territorio, come fosse una guida turistica.
Sarà pronto a breve e presentato il 31 marzo alla Spezia il nuovo film/documentario sulla provincia spezzina, ma non solo, realizzato da Pierre Meynadier, scrittore, produttore e regista francese. Autore e regista di numerosi documentari per la televisione, le sue opere sono state trasmesse in Francia su Arte, France 3, France 5, NT1, Animaux, TV5Monde, Ushuaïa TV, LCI, KTO, Stylia e su oltre 100 canali in tutto il mondo.
Il documentario, sponsorizzato da Ampersand, Società Distributrice Internazionale e dal Comune della Spezia, sarà disponibile in più lingue e sarà messo a disposizione degli enti locali in modo che possano utilizzarlo per presentare il territorio ai professionisti del turismo.
«Ho comprato una casa in provincia della Spezia qualche anno fa – commenta il regista Pierre Meynadier – e mi sono appassionato al territorio. La decisione di fare un film nasce dal desiderio di raccontare la riviera e l’entroterra come si racconta una visita turistica, un percorso tra cultura, storia e tradizioni. Ho proposto l’idea ad un distributore internazionale che ha subito accettato, con l’intenzione di venderlo in tutto il mondo».
Il regista ha voluto osservare il territorio oltre i confini provinciali e ha costruito un circuito, un possibile viaggio che può durare una settimana.
«L’obiettivo è suggerire allo spettatore/viaggiatore che viene sul territorio – aggiunge Meynadier – che in zona non ci sono solo le 5 Terre, ma vale la pena visitare molti altri borghi. Le riprese infatti partono da Bonassola ed in successione includono le 5 terre, la Val di Vara, La Spezia, la Val di Magra, la Lunigiana, le Cave di Marmo, Massa, Lerici ed il Golfo per finire con Portovenere e le Isole».
Il documentario mette in risalto come l’uomo è riuscito a coniugare la salvaguardia del territorio con la sua presenza ed il suo lavoro.
«Ho voluto far emergere ciò che mi ha colpito maggiormente, cioè il genio dell’uomo – sottolinea il regista – che ha saputo adattarsi a questo territorio e modificarlo, nel rispetto delle sue peculiarità. Al di là dei muri e dei terrazzamenti, delle case colorate, che incantano i turisti, ci sono centinaia di chilometri di sentieri che l’uomo ha saputo costruire per comunicare e muoversi, c’è la genialità umana che ha saputo lavorare sul territorio».
Il film/documentario sarà realizzato in due versioni: quella originale in chiave più culturale e quella più turistica, vicina alle esigenze del viaggiatore.