La città della Spezia è al centro di un’area che definiamo Lunigiana Storica, che oggi appartiene amministrativamente a tre regioni diverse: Liguria, Toscana, Emilia- Romagna. Questa vasta area possiede caratteri culturali che nei secoli si sono sovrapposti e mescolati, dando origine oggi ad una destinazione turistica molto importante, con attrazioni che molto spesso si interconnettono fra loro pur avendo caratteri distintivi peculiari.

Questa vasta area ha una forte identità storica tranne la città stessa. Perché? La mancanza di consapevolezza di un vissuto collettivo e antico negli abitanti della Spezia sta proprio nella sua evoluzione così unica e particolare. Mi rendo conto come guida che quando illustro la storia mi ritrovo a parlare di stratificazioni per epoche ad esempio la colonizzazione umana nel paleolitico, mesolitico e neolitico, la civiltà dei Liguri, la colonizzazione romana, il cristianesimo, l’evoluzione storica nel medioevo e la repubblica di Genova, lo sviluppo della città sotto il dominio genovese, la costruzione dell’arsenale militare e lo sviluppo della città e del Golfo nella seconda parte del 1800. Ed ecco che da questo periodo in poi l’evoluzione storica della città della Spezia diverge da quella di tutti gli altri territori e città italiane: con la nascita dell’Arsenale militare migliaia di maestranze specializzate sono arrivate qui dal resto d’Italia. La Spezia si ritrovò di colpo senza un’identità evolutivamente certa di popolo, non a caso fu la prima città in cui si parlò l’italiano, le maestranze provenienti da tutta l’Italia per capirsi fra loro lo adottarono come lingua veicolare cinquant’anni prima degli altri italiani che la parlarono solo a partire dalla Grande Guerra. Nella città affluiranno anche famiglie tarantine impiegate nello sviluppo dell’allevamento di mitili, i famosi muscoli e delle ostriche. La caratteristica meravigliosa che si è sviluppata inconsapevolmente dalla seconda metà del 1800 è l’inclusione, la capacità di accogliere e integrare in maniera assolutamente naturale i lavoratori e le famiglie che affluivano e si insediavano in città. Penso che gli spezzini di questo debbano andare fieri, di come questa città sappia accogliere tutti senza pregiudizi. Un’altra caratteristica non meno importante è che qui la storia è corale, è di popolo, non ci sono le dinastie che hanno reso celebri le grandi città italiane, qui raccontiamo la storia dei lavoratori dell’arsenale, dei cantieri navali, delle fabbriche e officine dell’indotto industriale, del muscolai, dei pescatori, dei contadini delle comunità collinari. Di queste caratteristiche gli spezzini di oggi dovrebbero andare fieri.