Alla Spezia, come in tutte le città italiane, c’è una via dove i propri abitanti sono soliti andare a passeggio e dove i ragazzi amano ritrovarsi  è Via Prione. Questa via si trova in pieno centro storico, era la strada più importante della Spezia medievale, da sempre luogo di aggregazione sia per occasioni di incontro che per commerci e attività artigianali. Si sviluppava da Porta della Marina a sud verso  Porta Genova  a nord, chiamata così perché si apriva sulla strada che conduceva a Genova.  Prione, in dialetto genovese, significa “grande pietra”. Sulla via, infatti, esisteva una grande pietra che serviva da pulpito al banditore comunale che da qui leggeva le delibere e i bandi alla popolazione. Vi erano concentrati i maggiori negozi della città in epoca pre-arsenalizia. Già nel 1600 si avevano trentacinque botteghe, quattro forni e quattordici magazzini. Nel corso della seconda metà del 1800 vi erano anche sette pastifici che continuavano la tradizionale produzione dei pastai del XVII secolo, conosciuti con il nome di “fidelai” che confezionavano un tipo di pasta bianca. Sulla via troviamo palazzi storici come Palazzo Doria Pamphili dove nel 1853 soggiornò il compositore Richard Wagner. Durante questo breve soggiorno il musicista febbricitante, nel suo dormiveglia fu disturbato dai rumori che arrivavano dalla via e da lui assimilati al moto delle onde che si infrangono sugli scogli che gli ispirarono la composizione del Preludio all’Oro del Reno.  Non a caso La Spezia, dal 1999, è gemellata con la città tedesca di Bayreuth, dove Richard Wagner volle la costruzione del Teatro del Festival (Festspielhaus) nel 1872. Il gemellaggio, oggi, permette scambi scolastici fra gli alunni delle scuole delle due città. Lungo Via Prione troviamo l’ antico Oratorio di San Bernardino da Siena, risalente al 1400, costruito fuori dalle mura trecentesche, sulla via per Genova, appena fuori dalla porta omonima.  Era gestito dalla Confraternita  dei  Disciplinati Bianchi e venne inglobato all’interno delle nuove mura edificate nel 1600. La confraternita dei Disciplinati Bianchi lo gestì fino all’epoca napoleonica, quando venne confiscato come bene pubblico  divenendo proprietà comunale. Dapprima fu utilizzato come deposito poi, parzialmente ristrutturato, fu sede delle sedute del Consiglio Comunale nel XIX secolo. Alla fine del 1800 il Comune lo cedette alla Pubblica Assistenza che ebbe sede qui fino al 1999. Nel 1999 l’edificio venne restaurato e nell’estate 2005 vi si inaugurò la sede del Museo Diocesano e del Museo Etnografico Podenzana. A lato del portone di entrata all’Oratorio possiamo vedere una pietra miliare storica  sulla quale è scolpita la distanza fra la città della Spezia e la città di Genova ossia  100 km e ½ .  Poco più avanti si incontrano altri due Musei: il Museo Lia e il Museo del Sigillo. I due musei appena citati sono frutto di due collezioni private date al Comune della città affinché potessero essere fruibili  dalla cittadinanza e non solo.  Il Museo Lia ha trovato sede nell’ex convento dei frati di San Francesco da Paola meglio noti come Paolotti . Questo monastero fu edificato nel 1600 fuori le mura cittadine sulla via che conduceva a Genova. Con l’arrivo di Napoleone il convento venne confiscato e trasformato prima in Ospedale e poi in sede di Pretura. Quando anche la pretura fu spostata, il Comune della Spezia decise di restaurarlo e trasformarlo in sede del  Museo che avrebbe accolto la collezione privata che l’Ingegnere Amedeo Lia aveva donato alla città inaugurato nel 1996. Vi si possono ammirare  oggetti di ogni epoca dai Romani  al 1700, bronzetti, marmi, sculture, avori, miniature, gioielli, provenienti da tutta Europa. Pregiata è la pinacoteca che raccoglie opere di insigni pittori italiani fra cui ricordiamo Tiziano, Paolo Veronese, Pontormo e la più grande raccolta di Fondi oro privata italiana. Il Museo spesso è sede di mostre ed esposizioni molto importanti. A fianco troviamo la Palazzina delle Arti edificata in stile neogotico che dopo un accurato restauro, ospita un museo unico al mondo e molto apprezzato da molti studiosi, il “Museo del Sigillo”, inaugurato nel  2000, custodisce una collezione molto particolare donata al Comune dai coniugi Capellini. La collezione raccoglie sigilli provenienti da tutto il mondo e appartenenti alle  epoche più diverse da quelli più antichi mesopotamici, egizi, medievali,  settecenteschi  fino alle moderne creazioni  di René Lalique. Avreste mai pensato che La Spezia, pur essendo una città di provincia, potesse annoverare così tanti musei? Perché, oltre a quelli citati, ne troviamo altri due: il Museo del Castello San Giorgio e il Museo Tecnico Navale!  Via Prione termina in Piazza Garibaldi,  è la via più vivace della città e con Corso Cavour, che vi racconterò, è la via della movida e dello “struscio” spezzini.

Paola