Come sarà la nostra estate? Riusciremo ad andare al mare? Come ci rapporteremo con il nostro vicino di ombrellone? Dopo una Pasqua trascorsa chiusi nelle nostre case, ci frullano in testa una serie di domande alle quali non è certo facile dare risposta. Un anno fa a quest’ora tanti avevano pianificato già da tempo le tante attese vacanze estive, gli stabilimenti balneari erano già all’opera per preparare la stagione. Tutte queste certezze ora sono svanite: da quasi due mesi viviamo tutti (non proprio tutti, molti sono in prima linea a combattere il Covid-19, oppure a garantire i servizi primari) barricati nelle nostre case in attesa che il virus allenti la morsa. Ma una volta che questa morsa sarà allentata come sarà la nostra vita nei luoghi pubblici, negli spazi dove solitamente incontravamo numerose persone? In particolare come potremo accedere alle nostre spiagge? I vari esperti assicurano che sarà possibile andare al mare e che sarà necessario osservare alcune regole, in primis rispettare le distanze. Ed allora la nostra immaginazione incomincia a spaziare e farsi mille domande: ma nelle nostre spiagge della Liguria come sarà possibile rispettare le nuove regole? In molti casi gli spazi sono veramente ristretti.
Qualche azienda ha già proposto una sorta di recinto, un box in plexiglass, che dovrebbe proteggere la postazione composta da ombrellone e due lettini. Gli stabilimenti balneari dovrebbero quindi proporre nuove soluzioni per garantire, non solo una distanza di sicurezza, ma una sorta di oasi protetta, dove rinchiudersi. Che dire? Siamo veramente confusi e ci chiediamo: ma quindi non potremo andare al bar dello stabilimento balneare che frequentiamo da 5, 10 o 30 anni? E non potremo neanche prendere l’aperitivo sulla terrazza vista mare con i nostri amici?. Forse quest’estate no. Ma come faremo a fare il bagno? Chi controllerà l’accesso alle spiagge libere? La situazione non è assolutamente semplice. Attendiamo indicazioni dalle autorità preposte (anche loro piuttosto confuse).
Intanto possiamo far lavorare la nostra fantasia ed immaginare un estate “diversa”, nuova e senz’altro indimenticabile. Siamo sicuri che gli stabilimenti balneari proporranno soluzioni originali, per accogliere i turisti nel miglior modo possibile. Magari saranno soluzioni che poi si riveleranno vincenti e sostituiranno quelle precedenti che accettavamo da anni. Ci potrà essere la spinta a modificare e a migliorare l’accoglienza.
Perché non sostituire l’aperitivo sulla terrazza dello stabilimento balneare (nell’estate 2019 insieme a centinaia di persone) con drink servito (su prenotazione) direttamente al proprio ombrellone e magari seguito anche da una light dinner, sempre sulla spiaggia? Devo dire la verità a me l’aperitivo a fine giornata, consumato gomito a gomito con altre persone, con relativa corsa per accaparrarsi il tavolino, non è mai piaciuto. Invece l’alternativa 2020, dell’aperitivo da consumare al proprio ombrellone, mi sembra molto allettante, forse adatta ad un pubblico non più tanto giovane, ma in grado comunque di lasciare un segno, un ricordo indelebile.
Sono sicura e certa che come ci siamo “adattati” a trascorrere molto tempo chiusi in casa, ci adatteremo anche a modificare le nostre abitudini in spiaggia o in altri luoghi pubblici. La parola d’ordine di questa estate dovrà essere ancora una volta “rispetto”, ma anche e soprattutto “senso civico”.
P.s. Da sempre le mie vacanze estive le trascorro a Bonassola (La Spezia) ai Bagni San Giorgio