Ecco a voi La Spezia
Eccoci qui finalmente siamo al via della nostra avventura, il nuovo blog “Gatte Tricolore”, chi scrive è Paola, una delle tre gatte e siccome tutte e tre viviamo alla Spezia, comincerò proprio a farvi conoscere la nostra città poco nota ma vi assicuro carica di storia. Amo la mia città perché pur con i suoi difetti (chi non ne ha?) è a misura d’uomo, dove le persone ancora si parlano, discutono, mugugnano, eh sì perché proprio un tratto distintivo degli spezzini è l’essere mugugnoni che vorrebbe dire brontoloni, del resto siamo liguri…… Ma vi assicuro che è solo per gusto di farlo perché in fondo siamo delle persone amabili sotto la scorza di un carattere rude di chi, da sempre, ha dovuto lottare con i denti e con le unghie per guadagnarsi da vivere. La Spezia, infatti, è una città dove la maggioranza dei propri abitanti ha origini umili, che hanno sempre lavorato duramente vuoi per coltivare il loro territorio non sempre facile, vuoi per il lavoro legato al mare, maestri d’ascia, pescatori, navigatori. C’erano anche famiglie nobili, i cui esponenti erano detti “magnifici” dalla Repubblica Marinara di Genova. La città ha origini che affondano nell’alto medioevo ma il primo documento scritto che ne attesta la presenza risale al 1160 ed era un atto commerciale. La Spezia divenne Podesteria nel 1371, il piccolo borgo era importante per la presenza delle saline che si trovavano dove attualmente ci sono i giardini e l’arsenale, non aveva un vero porto ma un semplice approdo per commerciare il sale. Dal 1400 la città si diede degli Statuti che ne regolavano la vita e grazie alla sua posizione strategica sul golfo godeva di privilegi e immunità commerciali . Il 1600 fu un secolo di progressiva decadenza economica per il borgo spezzino. In questo periodo, infatti, in Toscana era sorto il porto di Livorno che era in concorrenza con Genova. La Spezia aveva chiesto alla Repubblica l’istituzione di un porto franco, ma le fu negato perché Genova ne temeva la concorrenza e la perdita della supremazia. Il 19 marzo 1654 fu istituita la Fiera di San Giuseppe patrono della città, una fiera che tutti gli anni si svolge ancora oggi. Vi assicuro che la Fiera di San Giuseppe per gli spezzini è una tradizione sacra e intoccabile, le bancarelle riempiono la città con i loro colori, profumi, allegria. Lo spezzino va in fiera per mangiare il “panino con la porchetta”, la collana di nocciole, il croccante e i bamboloni! Ovviamente, sempre per il gusto di mugugnare, sono molto critici e immancabilmente fra i commenti più frequenti posso citare “ Era meglio la Fiera dell’anno scorso!!”. Fa parte del folclore cittadino! Alla fine del 1700 arrivarono i francesi di Napoleone e tutti i territori liguri, compresa La Spezia entrarono a far parte del Regno d’Italia. Nel 1808 la città fu dichiarata militare perché Napoleone voleva realizzarvi un Arsenale Militare, vi furono effettuati i primi rilievi cartografici moderni del territorio. Alla caduta di Napoleone, con il Congresso di Vienna, nel 1815, tutto il territorio della Repubblica di Genova entrò nel Regno di Sardegna seguendone le vicende. L’Unità d’Italia, nel 1861 diede un nuovo impulso sociale e urbanistico alla città grazie alla costruzione dell’Arsenale Militare opera del generale Domenico Chiodo, per volere del Conte Camillo Benso di Cavour. Operai e maestranze specializzate arrivarono da tutta Italia per costruire l’Arsenale, i cantieri navali e per lavorare nelle aziende dell’indotto che accrebbero fino alla Seconda Guerra Mondiale. Pensate che La Spezia fu la città italiana dove si parlò per prima la lingua Italiana. All’interno dell’Arsenale lavoravano maestranze che arrivavano da tutta la penisola e gli ordini venivano impartiti in Italiano, quindi gioco forza si dovette capire e parlare in questa lingua. La ferrovia si sviluppò a partire dal 1860-70 mettendo in comunicazione dapprima La Spezia con Ventimiglia, il Piemonte e la Francia e poi con la pianura padana, il Brennero e l’Austria. A partire dal 1890 cominciò la costruzione del porto mercantile. Nel 1923 La Spezia diventò provincia e nel 1929 sede vescovile. Con la Seconda Guerra mondiale la città subì pesanti bombardamenti che di fatto la distrussero, fu la terza città più bombardata d’Italia. Il viaggiatore moderno ha l’impressione di arrivare in una città moderna quasi senza storia purtroppo perché il suo centro storico è stato distrutto e quindi va immaginato e va cercato nelle poche emergenze che ancora sono nel tessuto urbano. La Spezia venne insignita della Medaglia d’Oro per il valor civile mentre la sua provincia della Medaglia d’Oro per il valore militare nella lotta contro i nazifascisti. In Israele, la mia città è conosciuta come Porta di Sion, infatti, le navi Exodus, Fede e Fenice trasportarono clandestinamente in Palestina, dal 1945 al 1948, circa 23.000 ebrei sopravvissuti all’Olocausto. Questa ultima cosa la dice lunga sull’ umanità degli spezzini, che all’epoca erano davvero poveri uscendo da un conflitto disastroso eppure seppero accogliere e aiutare persone che avevano vissuto una tragedia peggiore della loro…. e quando lo racconto ai miei turisti devo dire che mi commuovo sempre un po’ da guida turistica fiera della sua città. Vi racconterò prossimamente degli angoli caratteristici della mia città se avrete voglia di leggermi. Per cui vi ringrazio e a presto!