A quasi un anno dall’inizio della pandemia, mi piace fare una riflessione costruttiva. Il 2020 si era aperto sotto i migliori auspici: gennaio e febbraio sono di solito mesi in cui gli scenari del turismo sono già ben definiti. Ricordo la Bit 2020 e soprattutto il battesimo di Costa Smeralda a fine febbraio, un trionfo di novità, bellezza ed entusiasmo per chi ama il mare e le crociere. Allora aleggiava già la presenza del Covid-19 ma tutti “speravano” si trattasse solo di una brutta influenza.

Il resto lo conosciamo tutti, purtroppo!!!

Ma la mia riflessione vuole concentrarsi più che sulla crisi economica che ci ha travolto sulle opportunità che tante persone sono riuscite a cogliere. Anche se il settore turistico non è ancora “ripartito”, questi mesi passati ho toccato con mano la voglia di reagire di tante colleghe, di tanti agenti di viaggio, di tanti albergatori e tour operator  che sono riusciti a mettersi in discussione grazie ad un confronto costruttivo e formativo.

Per me, come per le mie amiche e colleghe, il lock down prima e poi i mesi successivi hanno rappresentato un’occasione di riflessione: chiuse nelle nostre case, ma sempre collegate, siamo riuscite a supportarci e a riflettere su alcuni aspetti del nostro lavoro, sui quali prima della pandemia non avevamo sicuramente il tempo di soffermarci.

Tra dubbi, domande, attese, discussioni, Mireille, Paola ed io siamo riuscite a lanciare un blog: Gattetricolore. Tra poco festeggeremo il suo primo anno di vita. Il bilancio di questo primo anno è positivo soprattutto perché, nel panorama dei tanti blog presenti in rete, il nostro rappresenta il tentativo di dare voce proprio a chi lavora nel turismo e con passione ed impegno riesce a valorizzare le bellezze e le peculiarità della nostra Italia. Abbiamo intervistato alcuni protagonisti del settore che nonostante il periodo nero hanno cercato di curare le proprie attività e rilanciarle nell’ottica del rispetto dell’ambiente e delle nuove priorità, in primis la digitalizzazione.

La capacità di reagire e di confrontarsi a mio parere è indice di intelligenza: il confronto e la discussione infatti ci aiutano a capire i nostri limiti e ad affrontarli. Se non ci mettiamo in discussione non possiamo crescere e crescere significa elaborare insieme le nuove dinamiche di un settore in trasformazione.

Il confronto con le colleghe e le professioniste che conosco da anni è stato per me, e lo sarà ancora, un momento di crescita vera. Lo stop forzato in un anno molto critico mi ha consentito di entrare a contatto con diverse realtà che prima non avevo tempo di approfondire. Molti rapporti con colleghe ed imprenditrici turistiche si sono rafforzati ed alcune mi hanno coinvolto in nuovi progetti.

Grazie alla nascita di FTO Liguria, la sua referente Giada Marabotto mi ha chiamato a prendere parte ad una prima fase dei corsi che la federazione del turismo organizzato è solita organizzare per supportare gli associati.

Poter condividere la mia esperienza con agenzie di viaggio e tour operator è per me una nuova opportunità per guardare avanti con entusiasmo, approfondire, confrontarmi, acquisire nuove conoscenze ma anche, e soprattutto, l’occasione per mettere la mia professionalità al servizio di chi lavora nel turismo.

Il 2021 è un anno particolare: compio 30 anni!!! Ovviamente mi riferisco all’età della mia professione. Non mi piace guardarmi indietro e commentare il mio curriculum evidenziando le tappe fondamentali. Mi piace invece trasmettere l’entusiasmo per un lavoro che dopo 30 anni continua a rappresentare per me gioia pura e voglia di imparare. In queste tre decadi non ho solo intervistato i protagonisti del turismo, ma ho anche organizzato eventi ed aiutato gli imprenditori turistici a promuoversi.

Ogni intervista è per me una scoperta. Entrare in contatto diretto con operatori, albergatori, agenti di viaggio significa scoprire storie diverse, personaggi che con passione e sacrificio contribuiscono a valorizzare ogni piccolo angolo del nostro bellissimo Paese. Ogni persona che ho intervistato mi ha dato qualcosa, mi ha fatto crescere. All’inizio del mio percorso professionale spesso mi chiedevo quale fosse il mio ruolo: non costruivo niente, non vendevo un prodotto, non curavo nessuno. Anno dopo anno però mi sono resa conto che anche “solo” raccontando esperienze di vita vissuta ed utilizzando le parole giuste puoi lasciare il segno. Indagare, raccontare ed informare: le parole ed i pensieri si intersecano per offrire a chi legge esperienze di vita, spunti da seguire, esempi di rilancio.

Sono entrata nel turismo in punta di piedi, ho stretto tantissime amicizie, ho assorbito l’entusiasmo di tanti imprenditori coraggiosi che hanno creato realtà uniche e oggi come allora è l’intervista a quattr’occhi il momento più bello del mio lavoro. Solo dal contatto diretto con la persona riesco a costruire “una storia”, quella che le parole contribuiranno a fissare sulla carta. Ogni persona che intervisto mi suggerisce le parole più adatte per raccontarla, perché è grazie alla sua esperienza che io riesco a scrivere il mio articolo. Lo stesso succede quando visito un luogo, una destinazione che devo descrivere in un articolo: è proprio il contatto diretto con quel luogo, la “scintilla” che scocca, a suggerirmi le parole da utilizzare.

Maria